domenica 6 marzo 2011

Ancora sulla Conferenza delle Donne Democratiche

Riparto ancora una volta dalla Conferenza delle Democratiche per due motivi: il primo è che ve lo avevo promesso, il secondo è che ieri la mia amica Stefania ha ripreso sul suo blog il mio mancato intervento aggiungendo alcune considerazioni.
Sono d'accordo con Stefania: il 50% dei posti in lista è il minimo. Direi che sarebbe il minimo anche avere il 50% dei posti nelle istituzioni...Fino a quando non avremo accesso come donne a ministeri pesanti, come l'economia, la giustizia, la difesa, gli esteri, il welfare, ministeri dove si può contare qualcosa e ci relegheranno a ministeri senza portafoglio come le pari opportunità, la famiglia, i giovani noi saremo sempre Figlie di un Dio Minore. Per riuscire però a dire veramente la nostra e poter fare le riforme che a noi tanto stanno a cuore abbiamo bisogno di persone libere, di persone selezionate in base al merito, non alla corte di appartenenza. Io ritengo che solo con persone del genere nei posti che contano sia possibile portare avanti le riforme che a questo paese servono. Solo così potremmo trovare donne che hanno il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo. 

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