lunedì 24 ottobre 2011

Sarkozy, Merkel e Berlusconi

Tutto parte da questo video, che ieri sera davano su tutte le reti nazionali, il video della conferenza stampa congiunta di Sarkozy e della Merkel.


Devo dire che la risata dei due big europei non mi ha sorpreso più di tanto: voglio dire è da molto che i rappresentanti del governo italiano non vengono convocati a vertici più stretti. E' della settimana scorsa la notizia di una video-conferenza di Cameron, Sarkozy, Merkel e Obama sul futuro della Libia. Questo è solo l'ultimo dei vertici ristretti da cui siamo esclusi.
Non capisco l'indignazione dei nostri politici invece: voglio dire che difendano il nostro premier i suoi scagnozzi è abbastanza automatico, ormai sono espertissimi nella scalata al vetro bagnato, mi ha stupito la dichiarazione di Prodi che ha detto di sentirsi umiliato
Umiliato perchè? La domanda è stata chiara: "cosa avete detto al signor Berlusconi? Vi dato impegni sulla sua azione?". E' Berlusconi che ha fatto nascere il sorriso ironico sulle facce dei due leader, non l'Italia. E' la dimostrazione concreta di quello che di Berlusconi i nostri partner mondiali pensano, è il risultato di anni in cui lui ha insultato Obama (è abbronzato), la Merkel (l'epiteto "culona Bip" è solo l'ultima goccia di un vaso ormai colmo),  ha fatto corna ai vertici europei, ha intrattenuto rapporti stretti e servili con rais di dubbia fama,dato festini orgiastici. Certi atteggiamenti si pagano, anche se in Italia in molti credono che sia stato il miglior primo ministro degli ultimi 150 anni.
Io non mi sento umiliata: il problema vero è aver permesso a un guitto del genere di rappresentarci.  Sarkozy stesso ha detto di avere fiducia nelle istituzioni e nel sistema economico italiano...Riflettiamoci.

domenica 16 ottobre 2011

I radicali e il PD

In questi giorni si fa un gran parlare dei Radicali Italiani...certo ne hanno combinate parecchie. 
Quando ero piccola mi sembravano dei coraggiosi Don Chisciotte: sempre pronti a schierarsi su battaglie che sembravano perse in partenza. E devo dire che in quel periodo li ammiravo parecchio: mi sembrava che avessero più a cuore il bene superiore piuttosto che il loro tornaconto personale. 
Poi sono venuti gli anni in cui hanno raccolto firme su ogni possibile tema, hanno raccolto firme per ogni possibile referendum facendo sì che alla fine l'istituzione stessa del referendum perdesse significato. Non credo che sia colpa loro il quorum dei referendum non sia stato raggiunto per molti anni ma sicuramente loro hanno abusato dello strumento referendario.
Il motivo per cui i radicali non mi piacciono comunque deriva dal loro trasformismo politico: si erano alleati con il Polo della Libertà nel 1994, per poi fondare la Rosa nel Pugno coi socialisti e far parte del secondo governo Prodi nel 2006, e poi entrare a far parte delle liste del PD nel 2008. Insomma si sono fatti tutto l'arco del Parlamento. Aggiungiamo poi che coi radicali hanno iniziato a fare politica due geni del trasformismo politico: Francesco Rutelli e Daniele Capezzone. E detto questo a molti potrebbe pure bastare...
La cosa che come elettrice e militante del PD mi indispone moltissimo è che i radicali pur facendo parte del gruppo parlamentare del PD votino sempre per conto loro come è avvenuto per la fiducia al ministro Romano in cui si è astenuto o all'ultima bravata di giovedì, in cui unici di tutta l'opposizione i cinque deputati radicali si sono presentati in aula, e di venerdì quando hanno permesso al governo di Berlusconi di avere il numero legale alla prima chiama alla Camera. 
La realtà è che in fondo io non sono arrabbiata coi Radicali: voglio dire che da un gruppo politico che vive sulle bizzarie e sui continui scioperi della fame di Pannella non ci si può aspettare altro che plateali spettacoli e prese di posizione. I radicali sono talmente presi dai loro grandi ideali dall'amnistia, dalla moratoria per la pena di morte...sono come quelli che mentre si sta commettendo un omicidio urlano perchè qualcuno ha parcheggiato le auto in divieto di sosta.
Io sono arrabbiata coi vertici del PD: questa è la dimostrazione che se accordi si devono fare si devono fare sui programmi e non sulle poltrone! Se accordi ci devono essere gli accordi devono essere fatti sull'idea di sviluppo che si ha per l'Italia, e non sul tutti contro Berlusconi!
E questo l'opinione pubblica, gli elettori lo sanno, lo hanno capito se è vero che voterebbero per una coalizione di centro-sinistra ma sono preoccupati per la tenuta di un eventuale governo. Il PD dovrebbe dimostrare a queste persone di essere un partito maturo che ha capito gli errori fatti in passato. A sentir parlare la dirigenza di alleanze strane persino con Fini non sembra che sia così...

lunedì 10 ottobre 2011

Stay hungry, Stay foolish


Devo dire che prima di conoscere mio marito non avevo mai visto un computer apple, non sapevo nemmeno come funzionasse, poi grazie a lui ho scoperto un mondo nuovo: il mondo di Steve Jobs.
Quello che però di questo Leonardo moderno mi ha colpito di più è questo discorso tenuto all'università di Stanford.
Mi ha senz'altro colpito per il suo modo semplice di parlare di cose di cui nessuno parla, specie a ragazzi che si sono appena laureati: a ragazzi che sicuramente appartengono alla classe dirigente dell'America. A questi ragazzi Steve Jobs racconta tre storie:la prima "seguite il vostro istinto", non si può sapere cosa ti tornerà utile nella vita, la seconda "Fate quello che amate fare, perchè se fate quello che amate fare sicuramente farete un buon lavoro", la terza "la morte è la più grande invenzione della vita" perchè toglie quello che è diventato vecchio e obsoleto e lascia il posto al nuovo.
Mi domando quanti politici italiani possano dire di aver vissuto la loro vita secondo le storie narrate da Steve Jobs...quanti hanno improntato la loro vita politica a questi semplici principi...chissà...

mercoledì 28 settembre 2011

Adinolfi lascia il PD...

Oggi tornando a casa dal lavoro ho letto che Mario Adinolfi ha riconsegnato la tessera del PD con questa lettera indirizzata al segretario Bersani. 
Devo dire che questa lettera mi ha parecchio scosso, probabilmente mi ha turbato perchè come Adinolfi sto vivendo un periodo di affanno all'interno del PD. 
Io mi sono iscritta a questo partito perchè credevo che fosse possibile creare un partito progressista in Italia, credevo nel PD come strumento di rinnovo della politica italiana, perchè credevo a un modo nuovo di fare politica. Mi sono trovata dentro a un contenitore vuoto, dove conta di più l'amicizia con il potente di turno, piuttosto che le idee che hai e per cui combatti. Sinceramente non mi piace questo partito, dove la classe dirigente è autoreferenziata, dove la struttura stessa impedisce di capire e rappresentare al meglio la società di oggi.
Voglio parlare di quello con cui nel partito ho avuto più a che fare: la conferenza delle donne. E' un organismo inutile se alle portavoci e alle rappresentanti dei territori non viene permesso di lavorare e le si usa solo per comunicare decisioni prese altrove. E' un organismo vuoto se la portavoce nazionale non si fa carico assieme alle rappresentanti dei territori di elaborare un'agenda sul welfare e la condizione femminile in Italia per i prossimi 10 anni e si limita a invitare a raccogliere firme come quella che dovrebbe iniziare nei prossimi giorni.
Io voglio che il PD diventi un partito credibile, non un partito la cui unica linea politica è "Noi chiediamo le dimissioni di Berlusconi!".
Ho una domanda per Bersani: dopo cosa facciamo? Una grande ammucchiata? Quale è la nostra idea di paese dopo? Qual'è la risposta al precariato della mia generazione? 
Per ora mi sembra che il PD sia un elefante in una vetreria. E' ora di cambiare ritmo, se la dirigenza non ha le capacità di farlo si tolga dai piedi.

lunedì 26 settembre 2011

Le donne arabe possono votare!

Ieri pomeriggio, in una sonnolenta domenica settembrina, è arrivata la notizia che finalmente le donne dell'Arabia Saudita potranno votare. In realtà come ha fatto notare Madawi Al-Rasheed, antropologa Saudita che lavora al King's College di Londra si tratta semplicemente di un diversivo. In Arabia Saudita le donne non possono guidare, hanno bisogno di un tutore per tutta la durata della loro esistenza, subiscono quotidiane violenze tra le mure domestiche, non possono nemmeno farsi curare senza il permesso di un uomo...cosa porterà come miglioramento poter votare e poter candidarsi tra quattro anni?
Probabilmente poco o nulla. Si vede che tutto il mondo è paese e i governanti di tutte le nazioni si sono resi conto che c'è molto fermento tra le donne. Dall'inizio dell'anno le donne sono state protagoniste di rivoluzioni, come in Egitto a gennaio, o sono scese in piazza sdegnate in tutte le città italiane per manifestare il loro sdegno sia per gli atteggiamenti del nostro amato premier ma anche e soprattutto il loro disagio per un paese che non riesce a decollare. Ovunque poco o nulla è cambiato: la demagogia regna sovrana ovunque...Il re Abdullah non è diverso dagli altri governanti.
La grande rivoluzione che sembra essere avvenuta in Arabia, con le dovute proporzioni, è molto simile a quello che è successo in Italia, anche nel PD, di cui faccio parte. Il PD ha un organismo femminile al suo interno, un organismo che dovrebbe, se il PD ambisce a diventare un partito di governo, occuparsi di sviluppare politiche per le donne fatte da donne, occuparsi di iniziare a predisporre un welfare degno di una società moderna. In realtà il più delle volte è ostaggio di donne più interessate a soddisfare il politico (molto spesso uomo) di riferimento che dare una risposta alle domande che ci vengono dalla società civile. 
Stiamo perdendo un'occasione all'interno del PD, non affrontiamo il problema, non per incapacità, ma per paura...e anche questa prima o poi la pagheremo.

domenica 28 agosto 2011

Paura di crescere?

Riprendo a scrivere dopo un'estate in cui mi sono riposata e allontanata volutamente dalla cronaca quotidiana. 
Ieri sera ho letto questo articolo sul Corriere della Sera. Devo dire che il contenuto non mi ha sorpreso: già il giorno dopo alla conclusione di quella che era stata un'esperienza fantastica a Firenze, la Leopolda, avevo avuto modo di dire chiacchierando con i miei amici che il duo Civati-Renzi non sarebbe durato molto. Credo che entrambi i protagonisti ambiscano ad essere il cosiddetto "maschio alfa" della nuova generazione di trentenni che vogliono un cambiamento. Hanno però una cosa che li differenzia in modo molto netto: il coraggio.
Matteo Renzi, in un momento in cui per lui sarebbe stato facile e comodo rimanere dov'era, contro tutto e contro tutti ha deciso di candidarsi alle primarie per diventare sindaco di Firenze. Pippo Civati, quando tutti gli chiedevano di incarnare la terza opzione al congresso del 2008, ha coordinato la mozione del senatore Marino. Ora in quest'articoletto Civati dice che lui continua ad ascoltare la base mentre Renzi ha cambiato amicizie e ha deciso di candidarsi alle primarie per la premiership. 
E' un grave torto questo? E' così grave? Perché ambire a una posizione in cui si può davvero cambiare la situazione attuale significa non essere più dalla parte della base?
Forse stare dalla parte della base significa organizzare campeggi come quello di Tilt, o di Oltre?
Forse Matteo Renzi è pronto ad assumersi responsabilità nuove, altri forse hanno paura di crescere.

giovedì 14 luglio 2011

Se non ora quando - Siena

Non sono andata a Siena per la due giorni di "Se non ora quando". Pubblico il resoconto che mi ha inoltrato la deputata del PD Marialuisa Gnecchi:
"E' stata un'esperienza emozionante, dopo tanti anni un appuntamento di donne per le donne, ma se "le voci" che si stanno levando dal 13 febbraio saranno ascoltate la società tutta migliorerà, non solo la condizione delle donne. Colpisce la presenza di più generazioni e questo momento di confronto e racconto tra le diverse esperienze è servito per capire che su tutto il territorio nazionale si sono creati centri di discussione e punti di incontro "se non ora quando", siamo certe che si è espressa la volontà di esserci in modo collettivo, ma nel rispetto di tutte le individualità, compresa la provenienza politica, di partito o di associazione.
E' interessante la discussione sulla trasversalità da conquistare su questi temi che si svilupperà!” Questo il commento di Cristina, Doriana, Luisa al rientro a Bolzano, dall’incontro di Siena dei Comitati locali Se Non Ora Quando.

“Grazie tantissimo per la amicizia e per aver condiviso le sensazioni meravigliose di questo incontro importante insieme. Sono sicura che possiamo fare tanto!  Dice Sabri, una donna iraniana che risiede nella nostra provincia ed è impegnata con altre donne iraniane per difendere i diritti negati.

“Se lo sogni lo puoi fare!” sosteneva Walt Disney. Sabato 9 e domenica 10 a Siena tante donne e tanti uomini hanno dimostrato che sognare un paese più a dimensione femminile è possibile. Ma non solo sognarlo, ci si sta muovendo anche per organizzarlo.

Anche un gruppo di donne del Comitato Se Non Ora Quando – Es ist Zeit! Alto Adige Südtirol era a Siena in questa due giorni di condivisione di esperienze, ma anche di programmi organizzativi per il futuro.

Chicca, Direttrice di Scuola Professionale, Cinzia, Commercialista, Cristina, Insegnante di Liceo, Doriana, Responsabile sindacale CGIL, Luisa, Deputata PD, Nadia, Imprenditrice, Sabri, Donna Iraniana impegnata politicamente con le altre donne della sua terra, Stefania, Studentessa universitaria e Addetta alla comunicazione in un’azienda locale, Tiziana, Avvocatessa, Valeria, Dirigente infermieristica. Donne diverse, di diverse culture, età, condizione sociale, familiare, di diversa provenienza politica che insieme alle altre 2000 donne presenti a Siena hanno capito che unire, e accettare le proprie diversità lavorando ad uno scopo comune sarà la sfida del futuro per costruire un’Italia e un mondo più amichevole verso le donne.

Sabato e domenica si è discusso e ascoltato molto, i temi affrontati sono stati il lavoro, la rappresentazione al femminile attraverso le immagini e i media, il linguaggio stereotipato.

Perché è vero, ancora sono facili i luoghi comuni secondo cui le donne nell’ambito della propria professione “litigano”, mentre gli uomini “discutono”, oppure che le donne sono “invidiose” mentre gli uomini sono “competitivi”, volendo sottintendere che la donna svilisce l’oggetto della competizione attraverso l’invidia, mentre l’uomo ne comprende il valore e lavora per raggiungerlo.

Le donne non hanno mai taciuto si è detto a Siena, ma ora parlare, gridare, raccontare non basta più.

La sfida sarà costruire una proposta politica, riunire in rete il più possibile tutte le associazioni al femminile e non, insieme a tutte le donne che non fanno parte di associazioni, per lavorare tenendo conto il più possibile di tutte le voci, delle differenze territoriali, senza prevaricare, rispettando le specificità, e utilizzando modalità di comunicazione non univoca.

Le donne stanno chiedendo di diventare una realtà che interloquisce con la politica, chiedono per le giovani di poter avere diritto alla maternità, come lo hanno avuto le loro madri, facendo sì che i costi sociali della stessa siano veramente sociali. Che si parli di più di genitorialità, che la mancanza di servizi non sia più una scelta politica, fatta per tenere tante donne a casa impegnate nel lavoro di cura di anziani e bambini, e risolvere così in parte il problema della disoccupazione: più donne a casa, più lavoro per gli uomini.

Le donne a Siena si sono dimostrate radicali nel loro proposito di cambiare la realtà, e il posto scelto per l’incontro, il Prato di Sant’Agostino, ha avuto un significato politico e simbolico: si era all’aria aperta, “visibili e ascoltabili” da tutti, senza barriere intorno.

Il bisogno di trasversalità è stato sottolineato più volte, dimostrato dalle presenze sul palco sia di donne comuni differenti tra di loro, sia di rappresentati politiche di vari schieramenti, da Silvia Costa, Rosy Bindi, Susanna Camusso, Lidia Menapace, a Giulia Buongiorno e Flavia Perina.

Rete in rete grazie al web. La rete sarà non solo la modalità di interconnessione tra donne, la rete infatti non ha vertici ma è un intreccio di relazioni. Ma attraverso la rete web, si potranno ampliare i contatti reciproci e coinvolgere anche tutte quelle donne, che mai avevano pensato ad un impegno civile o politico, ma che hanno detto basta alla solitudine delle idee.

Ed è stato il web a permettere che questa di Se Non Ora Quando  rimanesse una voce autonoma intergenerazionale e interpolitica,

Il 13 febbraio si è creato uno spontaneismo che si è rafforzato con l’incontro di Siena. Quindi un incontro e non uno scontro quello di Siena, così come il 13 febbraio.

A Siena si è parlato di berlusconismo, ma non più di Berlusconi, e il commento che ci ha descritto come 4 gattine, scegliendo bene il paragone con questo animale, che nell’immaginario fa le fusa per ottenere qualcosa, lascia intendere molto bene da chi proviene: da uomini vecchi e incapaci di vedere le donne come coloro che costituiscono più della metà dell’attuale società, che hanno diritto di voto e che così come accaduto per i referendum e per le amministrative di Napoli e Milano, questo voto sanno usarlo molto bene.

Il cammino è perciò già iniziato, al più presto le donne appartenenti al Comitato Se Non Ora Quando – Alto Adige Südtirol organizzeranno un incontro per informare le donne del nostro territorio in modo più approfondito su quanto discusso a Siena e per condividere i passi futuri in ambito locale.


giovedì 7 luglio 2011

Pagano sempre le donne?

Oggi ho letto questo articolo sul Corriere Roma: "Quattro miliardi di tagli al welfare, le donne: governo misogino". Come al solito sono le donne a pagare il dazio maggiore, anche con questa finanziaria. Mi domando quando le cose cambieranno, quando finalmente si potrà andare oltre, quando finalmente si potrà parlare seriamente di conciliazione tra tempi di vita e lavoro. Perchè le donne italiane devono scegliere tra avere una famiglia e prendersene cura e scegliere di avere una professione, quando ormai nessuno in Europa lo deve più fare? Per questo basta guardare le statistiche dell'occupazione femminile pubblicate dall' Eurostat: in Europa siamo il fanalino di coda, ci salva solo Malta.
Uno stato moderno dovrebbe lasciarti libera di scegliere e aiutarti a conciliare, ma l'Italia non è un paese moderno...ci dobbiamo impegnare a fondo affinchè le cose cambino, e lo dobbiamo fare tutte.

venerdì 1 luglio 2011

Una vergogna tutta Italiana!

E' da ieri che sono rimasta senza parole: una società italiana, della provincia di Milano, ha deciso che per affrontare la crisi non c'era soluzione migliore che licenziare solo le lavoratrici donne. Perchè? Perchè il loro tanto è un secondo stipendio, e perchè così "stanno a casa a curare i figli" e quindi non serve spendere soldi per tate e asili nido.
Direi che questi sono dei geni...voi non trovate?
Bravi complimenti...avrei solo delle questioni da porvi: se la lavoratrice è single, vive da sola e non ha figli, viene licenziata comunque? Se la lavoratrice è una madre single, viene licenziata anche lei?
E poi, questi figli li hanno trovati sotto i cavoli? Non hanno padre? Perchè per una volta non può rimanere lui a casa e la signora, che magari fa un lavoro più strategico, guadagna di più, è lei che mantiene il posto di lavoro? Forse c'è il reato di lesa virilità?
Io direi che dovremmo far conoscere la nostra indignazione alla dirigenza dell'azienda MaVib, l'azienda che ha compiuto questo scempio, per questo ho aderito all'iniziativa di mail-bombing lanciata dall'associazione Donne Pensanti. Scrivete agli indirizzi mail dell'azienda. Il testo della lettera è l'articolo 37 della Costituzione Italiana:
"La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione
."

giovedì 30 giugno 2011

La segretaria di circolo.

Ieri pomeriggio passavo un po' di tempo su facebook e ho letto questo stato sull'account di un mio contatto : "Una segretaria di circolo di 25 anni che fa la pornostar (di notte e non nel circolo) costretta a dimettersi per riflettere....e allora quanti dirigenti dovrebbero riflettere per le perversioni politiche che tramandano, queste sì dannose, come per esempio "osannare" i rapporti innaturali con UDC e API?".
Sinceramente sono rimasta basita: sul momento non ci credevo, voglio dire: un segretario di circolo del PD fa filmini hard? Poi ho guardato in rete e ho effettivamente trovato un articolo che ne parlava.
Innanzittutto una precisazione: la ragazza non è stata costretta a dimettersi, si è dimessa di sua iniziativa.
Personalmente evito di commentare la seconda parte del mio contatto su facebook: voglio dire l'idea di grande ammucchiata tra partiti politici mi fa ribrezzo. Voglio tornare alla prima parte: quello che fa una persona per vivere sono solamente affari suoi e non entro nel merito.
Credo, però, che una persona che voglia fare attività politica e rappresentare la sua comunità debba essere al di sopra di ogni sospetto e un modello per tutta la sua comunità.
Ultimamente, forse anche e specialmente a causa degli eccessi berlusconiani, la dimensione dell'etica è un po' sfocata e tutto ci sembra lecito. Il compartamento privato della ragazza e il suo lavoro non creano imbarazzo in quanto tali ma dovrebbero porci una domanda: questi comportamenti sono coerenti con un partito che vuole ridare dignità alle donne?

mercoledì 29 giugno 2011

Dopo il 13 febbraio?

Stamattina ho guardato questo video sul quotidiano La Stampa on line. Mi è piaciuto molto la risposta che ha dato alla ragazza all'ultima domanda. Noi donne dovremmo smetterla di aspettare che gli uomini facciano qualcosa per per noi e dovremmo iniziare a farci avanti e a farci carico dei progetti che ci stanno a cuore. 
Mi è tornata subito alla mente la conferenza delle donne democratiche a cui ho partecipato a febbraio: in tante in quell'occasione avevano affermato che si sarebbero sentite sconfitte se le donne della nostra generazione avessero continuato a farsi da parte per l'uomo potente di turno. Mi ricordo due più delle altre: Livia Turco e Anna Finocchiaro, due donne capaci che avrebbero meritato molto di più di quello che hanno raggiunto.
Mi ricordo anche come in tante in quell'occasione si volessero mettere alla testa delle donne scese in piazza il 13 febbraio, ma poi l'abbiamo davvero fatto? Abbiamo davvero messo in moto il cambiamento culturale che in tante sognavamo?
Io direi di No. Ne è una dimostrazione lampante il manifesto della festa dell'Unità che si sta svolgendo a Roma in questi giorni. Voglio dire: non eravamo noi a volere una nuova immagine della donna? Forse ha ragione la Bindi, non dobbiamo dare troppo peso al manifesto...Ma sicuramente non è un bel segnale per quello che vuole essere un partito che vuole interpretare il cambiamento.

giovedì 9 giugno 2011

Ancora su Cesare Battisti...

Ancora su Cesare Battisti, il terrorista non il pattriota, ovviamente. Tempo fa ho scritto un post in cui dicevo che in fondo i Brasiliani non aevano tutti i torti a negarci l'estradizione di questo criminale. Oggi è giunto lo smacco finale: è stato liberato... A poco sono valse le proteste, i ricorse e tutto il resto: ormai è evidente che non siamo un paese credibile.
Non posso che dispiacermi come cittadina italiana che Cesare Battisti non venga estradato, ma d'altro canto non riesco a non pensare a una cosa: come posso chiedere a un paese straniero di estradare un uomo, che tra l'altro afferma di essere perseguitato, in Italia, dove il premier stesso ad un vertice internazionale avvicina il presidente Obama per dirgli che qui c'è una dittatura dei giudici.


martedì 17 maggio 2011

Le elezioni...

Sono stata parecchio impegnata in questo periodo, e poi ero e sono nauseata dalla campagna elettorale che è stata messa in scena: ministri che insultano l'aspetto fisico delle donne dello schieramento avverso, candidati che si querelano, insulti quotidiani alla magistratura...insomma il solito spettacolo desolante...
Devo dire che i risultati però mi hanno non poco stupito: non avrei mai pensato che a Milano Pisapia andasse così bene da andare al ballottaggio con la Moratti addirittura in vantaggio. Che sia davvero il segnale che il vento sta cambiando?
Di sicuro, il PDL ha perso le elezioni, ma da qui a fare le dichiarazioni che hanno fatto i leader del PD di trionfalismo mi sembrano sinceramente eccessive...dobbiamo ricordarci che questo è un voto amministrativo. Come PD dovremmo anche constatare che riusciamo a imporci nelle località dove le primarie sono state vere. Comunque dobbiamo capire che dobbiamo essere più credibili per poter essere davvero una forza di governo.
Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la bassa affluenza, e ancora di più il voto per le liste 5 stelle di Beppe Grillo: a Bologna hanno preso più voti del cosiddetto Terzo Polo. Senza offese per coloro che ammirano Beppe Grillo, io trovo che la protesta fine a se stessa, senza la capacità di trovare una sintesi e la prospettiva di un progetto ampio alla fine sia sterile.

lunedì 25 aprile 2011

25 aprile

In un periodo in cui la parola dignità ha perso il suo significato, e in cui ci si scaglia contro la nostra carta costituzionale è giusto ripensare a quale sia il significato della festa del 25 aprile: la festa della Liberazione dal Nazi-Fascismo. Io credo che questo discorso di Calamandrei racchiuda in sè il senso di questa Festa. 

giovedì 21 aprile 2011

Ci stanno annientando!

Parto dal Buongiorno che Gramellini ci ha dato martedì. Devo dire che mi ha molto colpito la frase finale con cui si chiude il pezzo quel "ci stanno annientando" mi continua a risuonare nella testa. E' come se questa affermazione fosse nell'aria da un po' ma nessuno avesse il coraggio di esprimerla ad alta voce. 
In effetti questi ultimi anni hanno prodotto i loro nefasti effetti: consideriamo ad esempio la scuola italiana. Era l'istituzione dove veramente l'articolo 3 della Costituzione trovava la sua incarnazione: mentre in America o in Inghilterra la classe dirigente manda i figli nelle prestigiose scuole preparatorie PRIVATE, noi qui avevamo un'ottima scuola pubblica. In Italia tutti i cittadini potevano frequentarla e acquisire tutte le nozioni che gli avrebbero permesso nel corso della vita di poter essere cittadini consapevoli. Ma questo era prima, prima dei tagli, prima degli insulti agli insegnanti (ovviamente comunisti, come minimo, e che non rispettano il sistema di valori della famiglia d'origine), prima che le scuole crollassero, prima che fosse necessario mandare il figlio a scuola con la carta igienica oltre che con la merenda di metà mattina. E non ho toccato ancora l'Università...Personalmente ritengo un abominio equiparare un titolo di studio preso in un'università telematica con quello preso in un'università tradizionale. Ma possiamo stare tranquilli, la Gelmini ha detto che non ci saranno altri tagli alla scuola pubblica, glielo ha detto personalmente Tremonti, anche se poi il documento approvato dice tutta un'altra cosa....

E nonostante tutto questo gli insegnanti continuano a fare del loro meglio..
Ma quando escono da scuola i ragazzi cosa si trovano davanti? Quali prospettive? L'Italia è un paese immobile, in cui la classe sociale da cui parti determina il tuo futuro. L'Italia è un paese che non offre servizi, non tutela i soggetti economicamente più fragili (donne e giovani prima di tutto) e che dice ai suoi giovani più brillanti, senza baroni alle spalle, di cercare fortuna all'estero, come dimostrano anni di fuga di cervelli dal nostro paese.
Questa classe politica ha deciso deliberatamente di annientare una generazione. E' tempo di muoversi, il baratro è prossimo...

sabato 16 aprile 2011

Gli aereoporti

Io non viaggio spesso in aereo, preferisco di gran lunga il treno: mi siedo, mi rilasso, apro il mio giornale o un libro e inizio a leggere, ogni tanto guardo dal finestrino... L'aereo non mi piace per ciò che accade prima del volo: voglio dire si deve arrivare in aereoporto molto prima della partenza, devi fare il check-in e poi superare i controlli per l'imbarco. Io capisco che dopo l'11 settembre si debbano fare dei controlli, ma non vedo l'utilità di far togliere giacche, maglie, scarpe, palpeggiare gli sventurati passeggeri e togliere loro innocue bottigliette d'acqua o pastiglie o - perchè no - il pericolosissimo disinfettante per le mani, se appena passato il controllo puoi comprarti tutto ciò che vuoi. C'è di tutto nell'area imbarco: il signore che ti vende accendini, quello che ti vende le bottiglie di vino...
Ecco, io a questo punto mi chiedo: i controlli sono per evitare attentati o per costringerti a ricomprare quello che ti buttano gli addetti? 

venerdì 8 aprile 2011

Diversamente giovani!

Ultimamente leggo La Stampa, e devo dire che mi piace un sacco.  Inizio sempre da Gramellini. Oggi ha scritto un pezzo molto interessante: Diversamente Giovani. In questo pezzo parla dell'estromissione di Geronzi dal potere...e il pensiero guarda caso mi è andato ad altri pezzi di antiquariato che non se ne vogliono andare, che anzi si riproducono nei cosiddetti giovani sperimentati...
Ho letto i curricula di questi giovani, che non bucano lo schermo, che non conosce quasi nessuno (provate a chiedere a qualcuno chi è Stella Bianchi, ad esempio): quasi tutti sono stati segretari di un big del partito...Magari promettevano bene, ma se continuano così riusciranno a far saltare il tappo tra minimo 40 anni.
Confidiamo in giovani, meno sperimentati e più ruspanti!

domenica 3 aprile 2011

Il partito che non c'è!

E' stata una settimana orribile per la politica italiana: quello che è successo alla Camera dei Deputati in questi giorni è come minimo uno spettacolo indecoroso. Ministri che insultano il Presidente della Camera, il presidente della Camera stesso che invita il ministro a farsi curare, ministri che lanciano la scheda per votare gli emendamenti, insulti a deputati disabili, il tutto condito con lanci di monetine e promesse irrealizzabili a Lampedusa.
Mi domando che spettacolo stiamo dando al mondo, che cosa penserebbe della nostra classe dirigente un marziano appena sceso dalla sua astronave...
Il malcontento dei cittadini sale ogni giorno, l'insofferenza verso questa classe dirigente miope è altissimo...Mi domando cosa dobbiamo aspettare ancora per voltare pagina?
E mi chiedo anche cosa intende fare il PD in questo momento. E' stato bello per una volta vedere Franceschini  che infiamma l'opposizione, interessante vedere Bersani salire su una scaletta e parlare coi manifestanti..Ma poi?
Il PD sembra smarrito: è vero il consenso del governo scende, ma il PD non piace di più agli elettori. Il PD non sa comunicare un dopo-Berlusconi, dopo 17 anni la dirigenza del PD soffre ancora della sindrome di Silvio. La linea politica sembra essere ancora "noi non siamo come lui". Tutto ciò è frustrante, oltre ad essere oltremodo nocivo. E' giusto che il PD partecipi alle proteste in piazza contro il governo, ma non può bastare. Questa fase non finirà fino a quando non saremo in grado di comunicare cosa si pensa di fare dopo, come si pensa di riportare l'Italia nel ventunesimo secolo. Il PD sembra smarrito, spento. E' indispensabile un ricambio generazionale, come sostengono in molti nel PD, e tra gli altri, guarda caso, Matteo Renzi.

lunedì 21 marzo 2011

A proposito di Miss Italia

Ultimamente sui giornali locali è iniziato un dibattito sull'eventualità di organizzare la finale del concorso di Miss Italia sul Garda Trentino. Le nostre consigliere provinciali Sara Ferrari e Margherita Cogo sono intervenute in merito sottolineando l'inopportunità di stanziare fondi pubblici per celebrare questa manifestazione in provincia. 
Ho forti dubbi che il concorso di Miss Italia possa essere economicamente vantaggioso per le finanze della Provincia.
Quanto al concorso di Miss Italia, personalmente lo trovo anacronistico. Al giorno d'oggi non ha alcun senso premiare una ragazza perché è bella. Le donne italiane non si riconoscono nel modello proposto da Miss Italia: non ha alcun senso parlare del fatto che una miss sia sposata o meno, sia una ragazza madre oppure no. E soprattutto non ha alcun senso veder sfilare delle ragazze mute in costume da bagno. La nostra televisione è piena di ragazze così. Sarebbe meglio cominciare a far vedere immagini di donne che parlano con competenza dei più diversi argomenti. Sarebbe meglio cominciare a delineare una nuova immagine della donna italiana più vicina a quella che si trova nella vita quotidiana.

domenica 20 marzo 2011

Oltre o Fuori?

Negli ultimi giorni appena arrivo al sottopassaggio della stazione mi accoglie il poster dell'ultima campagna del PD. Ogni mattina mi faccio la stessa domanda: "Perchè una persona dovrebbe voler andare Oltre?" Perchè dovrei aver voglia di andare oltre se l' "Oltre" è un posto in bianco e nero su uno sfondo color latte andato a male? Perchè dovrei  seguire quest'uomo che sembra triste e rassegnato?
Non sono un'esperta di Marketing, ma a me questa campagna suscita una grande tristezza.
Spulciando sul sito del PD ho scoperto che questa campagna è stata lanciata il 7 marzo: con una grande manifestazione in piazza di Pietra a Roma. Il titolo della manifestazione era: "Oltre Arcore c'è la dignità dell'Italia". E allora mi chiedo: "Ancora Arcore?". Possibile che i leader del PD siano ancora affetti da sindrome di Berlusconi? Possibile che la nostra offerta politica si basi ancora tutta sul "Noi non siamo come Lui" ? Mi sembra davvero poco. Mi sembra che dopo questi vent'anni questo paese si meriti di più, si meriti di meglio, si meriti qualcuno che sia in grado di farlo sognare e che gli faccia realizzare i sogni.
Venerdì ho iniziato a leggere il libro "Fuori!" di Matteo Renzi. A pagina 9 parla della gioia che prova ad essere sindaco e aggiunge che - cito testualmente - la maggioranza dei miei colleghi politici dice che è una gran fatica, che va tutto male, che loro lo fanno come atto di dovere, qualcuno persino come atto di dolore. quando li guardi al TG della sera hanno la faccia corrucciata, tipica dei professionisti del piagnisteo. Ma non credeteci. La politica, se fatta a viso aperto e cuore sincero, è una sfida che vale la pena giocare, un'esperienza difficile ma meravigliosa.
Ecco, io nel PD vorrei più persone come Matteo Renzi e meno persone tristi e rassegnate che mi vogliono condurre a soffrire in un mondo in bianco e nero!

lunedì 7 marzo 2011

Dall'Inghilterra...



Guardando questo video non si può non pensare a quanto siamo finiti in basso...Questa è la reputazione che noi abbiamo all'estero. Certo la madrelingua inglese dice che il primo ministro gli ha dato  dei soldi perchè a lei Egli ci tiene. Il commento di Charlie Broker è lapidario: certo se gli elefanti volano...
Comunque ognuno di noi non è esente da critiche: se siamo ancora governati da Berlusconi, se abbiamo questa reputazione la colpa è anche nostra. Abbiamo taciuto troppo, abbiamo sopportato troppo!

domenica 6 marzo 2011

Le elezioni a Milano

Mercoledì leggevo il Corriere on-line...l'occhio mi è caduto subito su questo titolo: "Beppe Grillo presenta il suo candidato: Ha vent'anni e metterà tutto su Twitter". Ovviamente si riferiva al candidato sindaco di Milano, insomma la seconda città d'Italia, la capitale economica d'Italia. Grillo sostiene che un sindaco deve stare in mezzo alla gente e non occuparsi di derivati e titoli economici...e invece caro Beppe, è proprio questo che un sindaco deve fare. Perchè un sindaco gestisce i soldi della comunità dove vive per il bene di tutti: c'è chi lo fa meglio di altri ovviamente. Anni fa guardavo Report e in quella trasmissione spiegavano appunto come i sindaci erano stati coinvolti nel tracollo delle grandi banche d'investimenti di oltreoceano...Chissà come farà il piccolo Mattia a finanziare i suoi progetti: perchè gli elettori e i cittadini di un comune oltre a chiedere di essere informati chiedono servizi, e quelli costano molto...e in un periodo in cui i comuni non se la passano molto bene, ci sono tagli ovunque, trovare soldi per servizi è sempre più duro.
Personalmente sono sempre stata un po' scettica su Beppe Grillo e il suo movimento: mi piaceva Beppe Grillo come comico, come politico trovo che sia la controfigura di Berlusconi. Non mi piace quel suo delirio di onnipotenza e quel suo modo di parlare sempre pieno di certezze assolute, in cui il contraddittorio non è contemplato: o la pensi come lui o sei uno sfigato. Trovo che tra la giusta indignazione che ha portato molte persone a partecipare al Vaffanculoday e la costituzione di un movimento politico ce ne passi di strada. A dicembre l'anno scorso mi sono imbattuta in una nota su Facebook: è la relazione che fa una fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Leggendola mi sono chiesta se fosse proprio così diverso da un partito come il PDL. Lascio a voi la risposta.

Ancora sulla Conferenza delle Donne Democratiche

Riparto ancora una volta dalla Conferenza delle Democratiche per due motivi: il primo è che ve lo avevo promesso, il secondo è che ieri la mia amica Stefania ha ripreso sul suo blog il mio mancato intervento aggiungendo alcune considerazioni.
Sono d'accordo con Stefania: il 50% dei posti in lista è il minimo. Direi che sarebbe il minimo anche avere il 50% dei posti nelle istituzioni...Fino a quando non avremo accesso come donne a ministeri pesanti, come l'economia, la giustizia, la difesa, gli esteri, il welfare, ministeri dove si può contare qualcosa e ci relegheranno a ministeri senza portafoglio come le pari opportunità, la famiglia, i giovani noi saremo sempre Figlie di un Dio Minore. Per riuscire però a dire veramente la nostra e poter fare le riforme che a noi tanto stanno a cuore abbiamo bisogno di persone libere, di persone selezionate in base al merito, non alla corte di appartenenza. Io ritengo che solo con persone del genere nei posti che contano sia possibile portare avanti le riforme che a questo paese servono. Solo così potremmo trovare donne che hanno il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo. 

sabato 26 febbraio 2011

La conferenza delle donne democratiche...

Una settimana fa ho partecipato alla conferenza delle donne democratiche. Molto su questa conferenza è stato scritto...preferisco per ora limitarmi qui a postare l'intervento che avrei voluto fare la seconda giornata e che non ho fatto, perchè ero troppo arrabbiata e troppo nervosa...per una mia riflessione sull'evento ci sentiamo più tardi.

Care compagne, caro segretario, Roberta
Quello che sto per dirvi probabilmente non vi piacerà ma credo che in questa sede, in questo luogo, all’interno del partito, dobbiamo avere il coraggio di essere sincere fino in fondo. Vorrei quindi manifestarvi il mio grande disagio, la mia amarezza, la mia frustrazione per la grave mancanza di almeno una traccia, di un segno tangibile, di un documento programmatico di quello che vogliamo sia il fine di questo nuovo organo del PD.
Ieri pomerriggio ho ascoltato tante belle parole sulla manifestazione di domenica scorsa. La senatrice Finocchiaro ci ha esortato ad essere leader e non forze di complemento, l’onorevole Turco, nel suo emozionante intervento, ci ha esortato ad essere leader in prima persona, generose, non solo fedeli alleate di un leader uomo. Sembrava proprio che per una volta il PD fosse in sintonia con la piazza, e fosse pronto a cogliere la sfida e le istanze che le donne e gli uomini in piazza domenica scorsa hanno posto a tutti noi.
E invece, ieri sera, quando avremmo potuto iniziare a declinare in forma concreta i nostri propositi e le belle parole ascoltate da tutti, non abbiamo nemmeno potuto proporre una mozione, cha noi delegate del Trentino avevamo preparato. Non abbiamo nemmeno votato una dichiarazione di intenti. Tutte queste speranza sono andate smarrite: era chiaro ed evidente a tutte le delegate presenti che noi eravamo lì solo per ascoltare, al massimo per raccontare cosa succede nei nostri territori. Di certo non era previsto che potessimo proporre documenti elaborati da noi. Di certo non era previsto che osassimo solo pensare che questo era un organismo dove la discussione doveva avere luogo. Di certo non era previsto che la maggiornanza delle persone avessero un’idea, magari in alcuni casi contraria a quella delle persone sedute al tavolo della direzione.
Durante le riunioni che hanno avuto luogo per preparare questa conferenza e a cui ho partecipato era emerso in maniera chiara che le sfide che le donne in generale e le donne democratiche che si trovano qui oggi devono affrontare sono tre:
1.    La riabilitazione dell’immagine della donna: è evidente per tutti tranne che per Berlusconi: le donne italiane non sono un corpo.
2.    La costituzione di un nuovo sistema di welfare, che permetta alle donne italiane di poter veramente raggiungere la parità con gli uomini nel mondo del lavoro e che consenta alle donne di non essere discriminate
3.    La democrazia paritaria.

Ora vorrei che fosse chiaro per tutti che senza raggiungere davvero e compiutamente la parità nelle istiituzione che ci rappresentano gli altri due obiettivi ce li sogniamo. Solo potendo contare su donne indipendenti e autonome che ci rappresentano e che hanno la forza di portare avanti le nostre battaglie senza dover fare passi indietro perché devono la loro posizione al leader di turno potremmo davvero e compiutamente raggiungere la democrazia paritaria.
Sinceramente a me ieri sera queste donne autonome e indipendenti sono mancate tanto. Oggi abbiamo pure scoperto che il gruppo di lavoro ristretto che aiuterà Roberta sarà composto da donne scelte in base alla corrente di appartenenza. Un bel modo per cambiare le cose, davvero…
E a questo punto io non posso non pormi una domanda, e la pongo a te Roberta: cosa diremmo domani alle donne nelle nostre città? Cosa siamo venute a fare questi due giorni a Roma? Siamo forse venute a ratificare la nascita di un organismo che serve solo a darci un contentino e a farci sentire un po’ ascoltate? Siamo forse venute qui a ratificare l’elezione di Roberta come nostra portavoce? Ma che razza di armi segrete e vincenti siamo se poi non abbiamo il coraggio di armarci e di iniziare a combattere?
Caro segretario Bersani, io ti chiedo di essere coraggioso, e di fare quello che nessun uomo ha mai fatto nella tua posizione. Io ti chiedo di lasciarci libere di sciegliere le nostre rappresentanti, io ti chiedo di lasciarci libere di discutere e di non imporci le correnti. Io ti chiedo di lasciarci libere di metterci alla testa delle donne in piazza il 13 febbraio e di fare nostre le loro istanze, senza dover tener conto degli interessi di nessun altro se non dei nostri elettori.
Grazie
Francesca Dal Porto – delegata del Trentino Alto - Adige


domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando

Oggi piazza Cesare Battisti a Trento era gramita. C'era tantissima gente, donne uomini, giovani e vecchi. E' stato bello vedere tutta questa partecipazione, vedere tutta questa indignazione...E' stato bello vedere tutti quei ragazzi del liceo..è stato bello sentirsi parte di qualcosa di grande, di qualcosa che ha cambiato l'Italia. Le persone in piazza oggi chiedono solo DIGNITA', vogliono manifestare con la loro INDIGNAZIONE, che la misura ormai è colma. Mi chiedo cosa succederà da domani...Qualcuno ci ha definito poche radical chic, evidentemente guardano il TG1, ma alla loro propaganda ormai non crede quasi nessuno.




Il favoloso mondo di Nicole

Stamattina sfogliavo il Corriere on-line e mi è caduto l'occhio su questo aritcolo: "Sul web le idee del <favoloso mondo> di Nicole"...e già...Nicole Minetti, questa settimana, si permette di commentare le manifestazioni delle donne italiane sul sito di affaritaliani.it..Parla delle principesse delle favole: di Biancaneve, che viveva con ben sette uomini, di Cenerentola, che litigava con le sorelle per andare al ballo, di Aurora, che ha baciato il principe solo grazie alle fatine...e di grazia e bellezza, che a detta della laureata con 110 e lode madrelingua inglese, sono le doti delle donne...
Che dire..mi veniva il voltastomaco. Vorrei però rispondere alla cara Nicole, dal momento che sono scesa in piazza il 27 gennaio e che sicuramente scenderò in piazza oggi pomeriggio:

Cara Nicole,
è vero nelle favole non ci sono donne che scendono in piazza per manifestare, ma non ci sono nemmeno donne che si concedono al drago per un loro tornaconto personale. Ci sono donne buone, e la morale, in tutte le favole e fiabe è sempre la stessa: i buoni vincono e i cattivi perdono. Ritengo che comunque ci siano anche storie diverse da portare a modello per le bambine di oggi, e sicuramente da tenere come esempio nella vita quotidiana di ogni persona onesta. E parlo delle partigiane, delle nostre madri, che si sono impegnate per tenere insieme la famiglia e il lavoro, parlo delle scienziate, delle giornaliste, delle magistrate.. Certamente le donne hanno portato la grazia e la bellezza e la femminilità in ogni cosa che hanno fatto e che faranno..ma portano anche la determinazione e l'energia per raggiungere con impegno ogni obiettivo. Perchè sai com'è Nicole, raggiungere qualcosa perchè ci si è impegnate per ottenerla ti dà molta più soddisfazione che sculettare per raggiungere un seggio in regione.

giovedì 10 febbraio 2011

Secondo me hanno ragione i Brasiliani!

Era il 31 dicembre 2010, l'Italia tutta aspettava il nuovo anno e una decisione sull'estradizione del terrorista Cesare Battisti. Lula, ormai ex- presidente del Brasile, alla fine decise di non estradarlo. Tutti in Italia si indignarono: La Russa, pittoresco ministro della difesa italiano - che non vede l'ora di bombardare qualcuno - minacciò: "Ci saranno conseguenze", Napolitano scrisse una lettera al presidente Lula. Ma tanto è stato detto e tanto è stato fatto che Battisti se ne sta ancora in Brasile, e le speranze poste nella neo-presidentessa, Dilma Rousseff, sono state vane. Fatto sta che Battisti si professa perseguitato, e che se ne resta in Brasile.
E per me i brasiliani hanno ragione da vendere: come si fa ad estradare qualcuno in un paese il cui primo ministro vuole far causa allo Stato che governa perchè è stato rinviato a giudizio, in cui la magistratura viene tacciata di essere l'avanguardia di un golpe? Voi veramente estradireste una persona qualunque in un paese che viene descritto così? Io no.

Manifestazioni a Trento

In concomitanza con altre manifestazioni che si svolgono in tutta Italia, anche a Trento ci troveremo domenica. Diversamente da quanto annunciato in precedenza non si sarà il corteo dal Palazzo del Governo a Piazza Battisti. Ci troveremo, quindi, direttamente in Piazza Battisti alle 17. Ci saranno artiste di strada e gruppi musicali femminili per valorizzare i talenti delle donne.
Vi aspettiamo numerosi.

giovedì 3 febbraio 2011

Le manifestazioni di protesta delle donne italiane

Sabato scorso ho partecipato alla manifestazione che si è svolta a Trento per chiedere le dimissioni del primo ministro italiano. Domenica 13 febbraio dovrebbe esserci una giornata di mobilitazione a cui hanno aderito diverse organizzazioni e partiti politici.
Anche su Facebook, vedo molte delle mie amiche che sostituiscono la loro foto con fotografie di grandi donne del passato: scienziate, poetesse, partigiane, donne politiche che con il loro esempio e il loro lavoro hanno cambiato la storia.
E' bello che le donne cerchino modelli positivi da proporre alle nuove generazioni: far conoscere il lavoro e l'impegno di queste grandi donne potrebbe fare capire a ragazze che prendono ad esempio Ruby e le altre Berlusconi's girls che usare il cervello e non solo il corpo potrebbe aprire molte più strade per il futuro.
Tutto questo è molto bello, ma secondo me è ancora poco. Dovremmo occuparci come società di dare una nuova immagine della donna: non un corpo che serve a sponsorizzare i prodotti più disparati.dallo yogurt alla compagnia telefonica, non un elemento decorativo come sono le veline, le metereonine, e le varie vallette più o meno mute che si vedono in molte trasmissioni televisive. Dovremmo impegnarci a dare gli strumenti alle donne di domani affinchè non ci sia più una donna costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia. Le donne italiane sono più colte degli uomini, eppure quando si tratta di occupazione siamo penalizzate, come dimostra l'esperienza di Stefania: una donna coraggiosa che ha raccontato la sua storia sul Corriere della Sera a marzo dell'anno scorso e che l'ha ripetuta a Riccardo Iacona in un reportage chiamato Senza Donne assieme a tante altre donne con storie simili.
Abbiamo il dovere di impegnarci per migliorare lo status quo, per ridare dignità alle donne. Dobbiamo farlo ora.

lunedì 31 gennaio 2011

La lettera di Silvio

Stamattina mi sono svegliata e ho trovato sul Corriere la lettera pubblica che il premier ha mandato a Bersani. Devo dire che per un attimo ho avuto paura che Bersani dicesse: "Ok, Silvio...proviamoci!". Per fortuna per una volta il PD ha risposto in maniera compatta: "E' arrivato tardi!".
Mi sono chiesta subito come mai Berlusconi si sia ricordato di avere un paese da governare, e perchè dopo 18 anni di governo pressochè ininterrotto si sia ricordato che esiste un'opposizione che dovrebbe essere coinvolta nelle decisioni che si prendono per il futuro del Paese. Probabilmente si rende conto di essere alla fine, le vicende tunisine e egiziane  forse non gli permettono di dormire tranquillo, forse gli ultimi sondaggi gli hanno fatto capire che gli italiani non credono più alle sue favole..forse ha capito che Lega appena incassata la legge sul federalismo potrebbe lasciarlo solo. O semplicemente si porta avanti sul lavoro: sa benissimo che si andrà a votare, facendo pubblicamente una richiesta di collaborazione alle opposizioni può benissimo recitare la parte di quello che ci ha provato e che è stato lasciato solo.

domenica 30 gennaio 2011

La Tunisia, l' Egitto e l'inutilità del ministro Frattini!

Mi lega un affetto particolare alla Tunisia e all'Egitto.. La Tunisia è stato il primo paese extra-europeo che io e Alberto abbiamo visitato... Mi ricordo con affetto la nostra guida Karim, che ci ha spiegato diverse cose sul suo paese...ci ha raccontato con orgoglio delle riforme di Bourgiba, ci aveva parlato con una certa criticità del presidente allora in carica e ora in esilio Ben Alì...e ci aveva dato speranza dicendoci che un opposizione a questo regime si stava iniziando a organizzare...In realtà non mi ha sorpreso più di tanto la rivoluzione tunisina, e spero per loro che tutto ciò porti alla formazione di un governo più democratico..
Diversa la sensazione che ho avuto l'estate scorsa andando in Egitto. Mi è subito sembrato un paese dalle forte contraddizioni..un paese molto più islamico della Tunisia, in cui si vedevano molto più spesso donne velate, in cui c'è un analfabetismo diffuso..mi ha stupito e preoccupato non poco quello che sta accadendo in questi giorni...era prevedibile che tutte le contraddizioni di questo paese sarebbero esplose in una rivolta, forse non era prevedibile che tutto avvenisse in tempi così brevi...
Quello che sconcerta è l'assenza di posizioni del nostro ministro degli esteri Franco Frattini. Quello che sta succedendo in due paesi del Magreb così vicini a noi dovrebbe impegnare a fondo il nostro ministro, che però è in vacanza, come d'altra parte la settimana scorsa . E così mentre Cameron, la Merkel e Sarkozy facevano appelli congiunti il nostro ministro degli esteri si rilassava sulle nevi dell'Alto Adige...D'altra parte ha avuto una settimana impegnativa: insomma per cercare di sviare l'attenzione dalle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi ha dovuto chiamare il ministro di Santa Lucia, per avere le carte del famigerato appartamento di Montecarlo e poter continuare una lotta tra istituzioni che umilia non poco il nostro Paese. D'altra parte Frattini è solito andare in vacanza nei momenti di crisi: nel 2008 ad agosto era le Maldive mentre sembrava che dovesse scoppiare una guerra in Ossezia. Ora io capisco che una volta può capitare, ma io ritengo che l'Italia dovrebbe avere un ministro in grado di dire la sua in politica estera e non essere supina ai desideri  di Gheddafi e compagnia. Forse un ministro degli esteri serio si poteva anche fare intermediario nella complicata vicenda del nord Africa...Forse questa è un'utopia ormai, visto che quelli che dovrebbero essere i nostri patner a livello europeo ci snobbano... Forse qualcuno dovrebbe spiegare al ministro Frattini che essere ministro degli esteri non equivale ad essere ministro delle vacanze: se vuole andare in vacanza tutto l'anno può sempre provare la carriera di animatore per l'Alpitour.
Certo è che oggi sono d'accordo con D'Alema, vedere al lavoro il ministro Frattini sulle carte di Santa Lucia durante la crisi egiziana è stato un momento di grande vergogna..sul resto ovviamente non sono d'accordo con D'Alema...

La manifestazione di ieri a Trento

Ieri a Trento si è svolta un sit-in silenzioso davanti al palazzo del governo...


La giornata era fredda, ma alla fine eravamo in tanti a dire basta, basta a chi umilia le donne, basta a chi disonora le istituzioni...Eravamo circa 400, donne ma anche uomini, e anche bambini...alcuni con cartelli, altri confabulando con i vicini..senza bandiere...senza simboli di appartenenza politica.
A differenza di quanto è successo a Milano, a Trento non ci sono stati discorsi di personalità pubbliche..solo persone in silenzio, perchè dopo tutto quello che si è scritto e letto il silenzio valeva più di molte parole. Ci siamo lasciati dopo più di un'ora, con la speranza che arrivi presto la notizia attesa: Berlusconi che si dimette e si fa processare e con la promessa di essere vigili perchè "la passività di fronte all'arbitrio dello Stato costituisce l'inosservanza di un dovere morale fondamentale" come diceva Aldo Moro.

sabato 29 gennaio 2011

Per favore non insultate la nostra intelligenza.

C'è una cosa che mi sconcerta davvero nella vicenda Berlusconi-Ruby...ma il nostro premier pensa davvero che noi crediamo a tutto quello che ci racconta? No, dico, pensa davvero che siamo così fessi? Tutto quello che ho letto e ho sentito in queste settimane ha dell'incredibile: prima l'inchiesta di Milano, con tutti i particolari..non era la prima volta che si veniva a sapere che Berlusconi aveva frequentazioni notturne a dir poco discutibili, ma dalle carte del tribunale di Milano esce a dir poco uno scenario agghiacciante..Poi l'annuncio di Berlusconi: "Ho una fidanzata", e già qui uno si potrebbe chiedere: "cambia qualcosa? voglio dire...che ci facevi con Ruby e tutte le altre??" Poi le inchieste di Ghedini..e qui siamo davvero alle comiche: questi passavano le serate a guardare Baaria e i discorsi di Vandola...Ma voi le avete sentite parlare Ruby e le altre? Queste non sanno manco chi è Vendola, pensano che sia uno stilista emergente, altro che il leader di Sinistra e Libertà...Ruby è andata in televisione a raccontare la sua penosa storia: sembra sia stata violentata dagli zii, sicuramente ha avuto una vita difficile..ma anche se fosse vero, poteva andare in qualche commissariato, l'avrebbero aiutata, invece di mettersi a rubare e di andare alle feste del premier...I messaggi del nostro premier si susseguono: continua a mandare videomessaggi: nemmeno Bin Laden ne manda così tanti ultimamente! 
Ma io mi chiedo: c'è ancora qualcuno che crede che a Arcore erano solo festine innocenti? Perchè io ogni volta che vedo queste ragazze me lo domando cosa possono avere in comune con Berlusconi, con Fede e con Lele Mora...che interessi possono condividere...
E poi mi chiedo: ma davvero noi abbiamo per premier un fesso che crede a qualsiasi cosa gli si dice? Continua a dire che Ruby gli aveva detto di essere la nipote di Mubarak. Scusa Silvio, mi permetto di darti del tu, ma hai fior fiore di agenti di scorta che ti seguono ovunque, controlla...
Quello che ne esce comunque è uno scenario a dir poco surreale: un mondo in cui fare sesso per avere un ritorno economico è all'ordine del giorno. C'è una demolizione sistematica dello stato di diritto: la magistratura è corrotta, il parlamento pieno di nemici del premier. Questa non è l'Italia per cui i nostri genitori e nonni hanno lottato: dobbiamo riprenderci il nostro paese, dobbiamo fare sentire la nostra voce.
Oggi a Trento c'è una manifestazione per dire basta, per ridare dignità alle istituzioni e far capire che noi non ci stiamo. Vi aspetto in corso 3 novembre davanti al palazzo del governo. Diamo forza alla nostra indignazione.

sabato 22 gennaio 2011

L'Italia ai tempi del Bunga - Bunga

Sono parecchi giorni ormai che non aggiorno questo blog, prima ho avuto una brutta influenza...poi sono stata presa da sconforto. Se c'è una parola che mi frulla nella mente da quando è stato scoperchiato questo nuovo vizio del premier Berlusconi è schifo.
Berlusconi mi fa schifo come uomo: un uomo di 70 anni suonati, che passa le sue serate facendo orge con ragazzine minorenni, è una cosa che fa accapponare la pelle. Il danno che lui, con la sua azione di governo e con il suo esempio, ha arrecato all'Italia è incalcolabile...Ho sentito le ragazze di Berlusconi che si contendevano i suoi favori...ragazze che si parlavano e speravano che lui continuasse a pagare altrimenti, povere loro, sarebbero finite come un qualunque laureato a 1000 euro al mese.. Ho letto di ragazzini che sognano di vivere come lui, a 70 anni attorniati da tante ragazze giovani...
La cosa che però mi indigna di più sono la sua certezza di essere un grande premier, la sua capacità di vendere i suoi fallimenti come grandi successi...Poco tempo fa il nostro primo ministro evidenziava tre successi come segnale della sua azione di governo vincente: la ricostruzione dell'Aquila dopo il terremoto, la risoluzione della decennale questione rifiuti a Napoli, e aver risolto il problema del lavoro. Ora: L'Aquila è ancora un cumulo di macerie: era una città bellissima, ora a quasi due anni del sisma che l'ha colpita di ricostruzione non c'è traccia...e non solo: l'indignazione degli aquilani e le loro proteste e i loro cortei vengono trattati come se si trattasse di cortei dei black-block... Per quanto riguarda Napoli e i suoi rifiuti l'ultima notizia pervenuta era che in dieci giorni risolveva tutto lui, non ha però specificato quando sarebbero iniziati questi dieci giorni, quindi siamo in attesa...
La cosa che sconforta di più è il problema del lavoro: secondo l'istat la disoccupazione giovanile è a circa il 30%, aumentano le persone che non cercano lavoro specialmente tra i giovani e le donne. Ma il governo Berlusconi, di questo premier che si autocelebra come il miglior primo ministro dall'unità di Italia, dov'è? Cosa stanno facendo per migliorare la situazione contingente? Il governo Berlusconi non c'è: o è impegnato a distruggere la nostra Costituzione o è in televisione a raccontare favole sull'impossibilità del loro capo di fare azione di governo a causa dei magistrati che lo stanno perseguitando! E di questo comportamento è esemplare quello che è succusso nella vicenda FIAT. I dipendenti Fiat sono stati lasciati soli a scegliere tra la possibilità di continuare a lavorare e quella di diventare disoccupati...il governo non ha detto nulla, anzi alla vigilia di quel referendum il nostro premier ha annunciato che Marchionne avrebbe fatto bene ad andarsene se vincevano i sì. Ma voi ve li immaginate la Merkel o Cameron che fanno dichiarazioni del genere e rimangono dove sono??
E' ora di cambiare pagina! E' ora di dire basta.

lunedì 3 gennaio 2011

Baby-mignotta o baby-regina della casa?

In questo periodo mi è capitato spesso di frequentare negozi di giocattoli..sapete com'è: arriva Babbo Natale, Santa Lucia, San Niccolò, e infine la mia preferita: la Befana...Io e Alberto abbiamo 3 nipotini..non possiamo evitare di fare un giro per negozi di giocattoli...E quindi via a guardare che cosa le ditte produttrici di giocattoli propongono per i nostri figli...e devo dire che sono davvero sconvolta...
Per i maschietti ci sono diversi tipi di Lego, piste di automobiline, il meccano, castelli da costruire, il traforo, l'allegro chirurgo...
E per le femminucce?? Veramente una cosa allucinante..
Ci sono le intramontabili Barbie con tutti i loro accessori: il salone di bellezza, la cucina, la boutique, la casetta in toni pastello, il cavallo da pettinare...cicciobello e tutti gli accessori per diventare una brava mammina...e poi si può trovare tutto il necessario per farsi collanine, e gioiellini...i nuovi gioielli delle principesse..tutto il necessario per pettinarsi e truccarsi...e poi il fornetto, la caffettiera, il ferro e l'asse da stiro, la mini aspirapolvere, tutto il necessario per lavare i pavimenti...
Insomma: se un bambino è invogliato a essere curioso di mestieri da adulti, se gli si insegna il piacere di essere curiosi, la magia di come si costruiscono le cose, a una bambina si insega a farsi bella e ad essere una brava casalinga...
Perchè tutto questo?? Una  bambina non può ambire a diventare ingegnere o medico o avvocato?
Poi accendi la tv...e qui davvero il modello che viene proposto è ancora più squallido: se i maschietti vedono nelle trasmissioni televisive quasi sempre uomini alla conduzione, per le bimbe è diverso: tutte le donne sono soubrette seminude e decisamente ignoranti...
Mi domando in generale: che genere di modello stiamo proponendo alle nostre figlie? Vogliamo davvero che diventino tutte veline o che siano regine della casa?
L'Italia per uscire dal suo stato di arrettratezza ha bisogno della forza, dell'energia e dell'entusiasmo delle sue donne...ma queste donne potranno essere prese sul serio se l'immagine che di esse si propone è quello di bambolone ignoranti? Dobbiamo iniziare a protestare per questa immagine di donna, perchè non corrisponde a quello che siamo, non ce la meritiamo...e dobbiamo insegnare alle nostre figlie che non è necessario essere perfette casalinghe o veline per avere successo.

domenica 2 gennaio 2011

buon 2011!

Personalmente non volevo che il 2010 finisse...per me il 2010 è stato un anno speciale..ma è finito..
E allora auguriamoci il meglio per questo 2011..
Vorrei che il 2011 fosse l'inizio di un nuovo periodo per questo martoriato paese, vorrei che nel 2011 nessuna fosse costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia, vorrei che nessuna donna fosse discriminata perchè decide di avere un figlio...Vorrei che finalmente in Italia fosse possibile redigere il proprio testamento biologico...Vorrei, che dopo decine di anni in cui il primo settore dove si è tagliato è stata la scuola e la ricerca, finalmente si investisse in istruzione, perchè senza istruzione non c'è futuro per l'Italia..
Vorrei davvero che il nuovo anno ci risparmiasse ministri imbarazzanti, figuracce a livello internazionale, primi ministri che vanno con le minorenni...
Vorrei anche che il PD quest'anno si decidesse a fare politica in prima persona e non al traino di terzi poli o di papi stranieri...
Speriamo bene...