giovedì 3 febbraio 2011

Le manifestazioni di protesta delle donne italiane

Sabato scorso ho partecipato alla manifestazione che si è svolta a Trento per chiedere le dimissioni del primo ministro italiano. Domenica 13 febbraio dovrebbe esserci una giornata di mobilitazione a cui hanno aderito diverse organizzazioni e partiti politici.
Anche su Facebook, vedo molte delle mie amiche che sostituiscono la loro foto con fotografie di grandi donne del passato: scienziate, poetesse, partigiane, donne politiche che con il loro esempio e il loro lavoro hanno cambiato la storia.
E' bello che le donne cerchino modelli positivi da proporre alle nuove generazioni: far conoscere il lavoro e l'impegno di queste grandi donne potrebbe fare capire a ragazze che prendono ad esempio Ruby e le altre Berlusconi's girls che usare il cervello e non solo il corpo potrebbe aprire molte più strade per il futuro.
Tutto questo è molto bello, ma secondo me è ancora poco. Dovremmo occuparci come società di dare una nuova immagine della donna: non un corpo che serve a sponsorizzare i prodotti più disparati.dallo yogurt alla compagnia telefonica, non un elemento decorativo come sono le veline, le metereonine, e le varie vallette più o meno mute che si vedono in molte trasmissioni televisive. Dovremmo impegnarci a dare gli strumenti alle donne di domani affinchè non ci sia più una donna costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia. Le donne italiane sono più colte degli uomini, eppure quando si tratta di occupazione siamo penalizzate, come dimostra l'esperienza di Stefania: una donna coraggiosa che ha raccontato la sua storia sul Corriere della Sera a marzo dell'anno scorso e che l'ha ripetuta a Riccardo Iacona in un reportage chiamato Senza Donne assieme a tante altre donne con storie simili.
Abbiamo il dovere di impegnarci per migliorare lo status quo, per ridare dignità alle donne. Dobbiamo farlo ora.

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